OPERAIO TROPPO LENTO? GIUSTO IL LICENZIAMENTO
Per la Cassazione è legittimo il licenziamento dell’operaio che impiega più di 3,5 ore per un lavoro di poco più di mezz’ora (Cass. Sez. Lavoro, Sentenza n. 17885 del 06.07.2018)
Un operaio troppo lento può essere licenziato. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza 17885/2018 che ha respinto le obiezioni rispetto a un licenziamento di un dipendente di un’azienda operativa nel settore delle energie alternative.
Tutto è iniziato nel 2011, con i primi tre provvedimenti disciplinari – sospensioni dal lavoro – giunti dopo una serie di richiami che non aveva però sortito alcun effetto. Il 3 dicembre 2013 la decisione più estrema: invocando la giusta causa l’azienda decideva di licenziare l’uomo, come prevedono lo Statuto dei Lavoratori e il Cnl, per la “voluta negligenza e lentezza nell’esecuzione del lavoro“.
Difatti, il lavoratore avrebbe “impiegato più di tre ore e mezza di tempo per eseguire una lavorazione che“, secondo l’azienda, “un operaio con esperienza analoga avrebbe eseguito in poco più di mezz’ora“. A rendere più delicata la posizione dell’uomo anche “tre precedenti sanzioni disciplinari“.
L’operaio, appoggiato dal sindacato, si era però rivolto al giudice del lavoro e ha dato il via a una serie infinita di ricorsi conclusasi con la decisione della Corte Suprema.
La Suprema Corte ha confermato il provvedimento dell’azienda, respingendo l’ipotesi di un controllo eccessivo da parte della società. In particolare, i giudici hanno affermato la legittimità dell’azienda a installare “impianti ed apparecchiature di controllo poste per esigenze organizzative e produttive o a tutela del patrimonio aziendale“.
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