GENITORE CHE OFFENDE L’INSEGNANTE PAGA I DANNI
Il genitore che denigra e contesta con violenza la maestra del figlio rischia di essere condannato al risarcimento dei danni provocati dalla sua condotta (Cass. Civ. Sez. III, Sent. 9019 del 12.04.2018)
Il comportamento diretto a diffamare e denigrare gli insegnanti è una condotta idonea a ledere la reputazione, l’onore e la dignità degli educatori, in contrasto con valori e principi di rango sia costituzionale che sovranazionale.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, terza sezione civile, nella sentenza 9019/2018 accogliendo il ricorso di un’insegnante di scuola elementare che aveva chiesto di essere risarcita dei danni patiti a seguito del comportamento gravemente diffamatorio reiterato da un genitore nei suoi confronti.
Non spetta alla giurisdizione, sottolinea la Cassazione, sindacare sul piano etico e sociale il comportamento dei consociati in una determinata epoca storica, poiché il processo civile è funzionale a offrire precise risposte, rigorosamente circoscritte al piano del diritto, a singole vicende che riguardano singole persone che chiedono tutela al giudice.
Tuttavia, per il Collegio è indispensabile valorizzare la vicenda nella sua c.d. “dimensione storica”: infatti, il giudice civile, nella valutazione e liquidazione del danno, non può e non deve ignorare, il preoccupante clima di intolleranza e di violenza, non soltanto verbale, nel quale vivono oggi coloro cui è demandato il processo educativo e formativo delle giovani e giovanissime generazioni.
Ritenendo, dunque, provato l’accertamento dell’esistenza del danno provocato dall’atteggiamento del genitore, gli Ermellini hanno cassato la sentenza della Corte d’Appello.
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