CYBERBULLISMO: GENITORI RESPONSABILI
Per il Tribunale di Sulmona i genitori dei cyberbulli risarciscono il danno da carenza educativa (Trib Sulmona, Sez. Civile, Sentenza 9 aprile 2018 n. 103)
Il Tribunale di Sulmona ha accolto la richiesta di risarcimento danni avanzata dai genitori di una ragazza minore di anni 18, in conseguenza agli episodi di cyberbullismo commessi ai danni della figlia ad opera di suoi coetanei.
Questi ultimi sono stati ritenuti colpevoli di avere offerto e ceduto ad altri minori, senza alcuna autorizzazione, materiale pedopornografico (una fotografia della vittima senza indumenti) attraverso il proprio telefono cellulare, e di avere pubblicato tal materiale all’interno di un falso profilo Facebook.
In particolare, il giudice abruzzese ha sancito la responsabilità per “culpa in educando” ex art. 2048 c.c. dei genitori degli autori dei fatti illeciti. Secondo il giudice, infatti, la disposizione richiamata comporta “in capo al genitore l’onere di provare e di dimostrare il corretto assolvimento dei propri obblighi educativi e di controllo sul figlio, solo in tal modo potendosi esonerare dalla condanna risarcitoria”.
Tali condotte, lesive di interessi attinenti la sfera della persona, costituzionalmente rilevanti e protetti dall’art. 2 della Costituzione, quali il diritto alla riservatezza, alla reputazione, all’onore, all’immagine, comportano l’obbligo per i genitori dei cyberbulli (sul presupposto del loro mancato assolvimento dei propri obblighi educativi e di controllo sui figli) di risarcire i danni non patrimoniali conseguiti dalla vittima e dai suoi familiari.
di Davide Carlo Sibilio