Per il Giudice di Pace di Milano, in assenza delle dovute prove circa la responsabilità del trasgressore, il Giudice non potrà che accogliere il ricorso e annullare i provvedimenti opposti (Giudice di Pace di Milano, Sez. IV Civile, Sentenza n. 5340 del 11.06.2018)

Prosegue lo spinoso caso delle multe di Viale Fulvio testi a Milano. Dalla metà di dicembre 2017 il famigerato autovelox è stato posto proprio laddove il limite muta da 50 km/h a 70 km/h, mietendo plurime vittime. I più tartassati sono i pendolari che quotidianamente si recano sul posto di lavoro. Ci sono anche casi di maxi-sanzionati con 20 o 30 verbali ricevuti.

A questo punto è giusto interrogarsi sulla legittimità dell’installazione del rilevatore elettronico di velocità.

Un cittadino milanese si è giustamente posto tal interrogativo e, ritenendo le multe illegittime, ha deciso di impugnarle tutte innanzi al Giudice di Pace con l’ausilio dell’Avv. Marco Maria Donzelli.

Quindici multe, per la precisione, e tutte per eccesso di velocità contestate nel tratto di Viale Fulvio Testi, per un totale di oltre 2.500 euro.

Il Giudice di Pace di Milano, imbastito della questione, non ha potuto che accogliere le doglianze attoree, stante l’assoluta mancanza di prova dell’avvenuta trasgressione da parte dell’Amministrazione dalla quale è promanato l’accertamento e, pertanto, ha annullato tutte le multe impugnate.

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