SACCHETTI BIO PER FRUTTA E VERDURA? SI POSSONO PORTARE DA CASA
Il Consiglio di stato dà il via libera all’uso di sacchetti già in possesso del consumatore, ma solo se conformi al contatto con gli alimenti (Consiglio di Stato, Parere n. 859/2018 del 29.03.2018)
Al supermercato o dal fruttivendolo si potranno utilizzare i c.d. bio-shopper per frutta e verdura portati da casa oppure acquistati altrove, ma solo se questi risultino conformi agli standard imposti dalla normativa sui materiali a contatto con gli alimenti.
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato nel parere n. 859/2018 che ha risposto a quesiti in merito alle nuove disposizioni su produzione e commercializzazione dei sacchetti per alimenti disponibili a libero servizio, introdotte dall’art. 226-ter del d.lgs. 3 aprile 2006, n.152.
I quesiti pervenuti al Ministero e su cui si focalizza il Consiglio di Stato riguardano la possibilità per i consumatori di poter utilizzare borse o contenitori di qualsiasi natura già in proprio possesso.
Il Consiglio, richiamando i principi ispiratori della normativa interna e di quella comunitaria, ovvero “sensibilizzare il consumatore relativamente all’utilizzo della borsa in materiale plastico, in quanto prodotto inquinante, inducendolo a farne un uso oculato e parsimonioso, potendo oltretutto la stessa essere riutilizzata in ambito domestico per le finalità più varie“, sancisce che la borsa, per legge, è un bene avente un valore autonomo ed indipendente da quello della merce che è destinata a contenere, come conferma la circostanza che il prezzo di vendita delle singole unità dovrà risultare dallo scontrino.
Pertanto, stabilisce il Consiglio, deve assumersi che le menzionate shoppers siano beni autonomamente commerciabili e, pertanto, non potranno essere sottratte alla logica di mercato e dovrà ammettersi “la facoltà del loro acquisto all’esterno dell’esercizio commerciale nel quale saranno poi utilizzate“.
Gli esercizi commerciali, dunque, non potranno impedire l’uso dei sacchetti autonomamente reperiti dal consumatore, ma dovranno vigilare sulla loro idoneità.
di Davide Carlo Sibilio