LAVORO: ANCHE IL TEMPO TUTA VA RETRIBUITO
Per la Cassazione deve essere retribuito anche il tempo utile per indossare la divisa aziendale, se imposto dal datore di lavoro e non lasciato alla discrezionalità del dipendente (Cass. Civ., Sez. Lavoro Sentenza n. 4682 del 28.02.2018)
Il c.d. “tempo tuta”, ovvero il tempo necessario per indossare la divisa aziendale, va retribuito, in quanto rientra nel lavoro effettivo, ove sia diretto dal datore di lavoro che ne disciplina tempo e luogo di esecuzione.
Lo hanno precisato gli Ermellini della Sezione Lavoro nella sentenza n. 7738/2018 rigettando il ricorso di una società condannata a pagare ad alcune delle sue lavoratrici delle differenze retributive.
In particolare, la Corte ribadisce che l’attività di vestizione, preparatoria della prestazione, deve considerarsi eterodiretta in quanto prescritta dal datore di lavoro sia pure per ragioni di igiene, in conformità alle normative di settore, evidenziando come la direttiva datoriale risulti confermata dalle comunicazioni a riguardo formulate dalla società nei confronti dei dipendenti.
Come rimarcato dalla giurisprudenza comunitaria (direttiva n. 2003/88/CE), nel rapporto di lavoro subordinato, il tempo necessario a indossare la divisa aziendale rientra nell’orario di lavoro se è assoggettato al potere di direzione del datore di lavoro.
Precisa ulteriormente la Corte come, “l’eterodeterminazione del tempo e del luogo ove indossare la divisa o gli indumenti necessari per la prestazione lavorativa, che fa rientrare il tempo necessario per la vestizione e svestizione nell’ambito del tempo di lavoro, può derivare dall’esplicita disciplina d’impresa, o risultare implicitamente dalla natura degli indumenti da indossare o dalla specifica funzione che essi devono assolvere nello svolgimento della prestazione“.
Nel caso di specie, l’attività di vestizione risultava assoggettata alle prescrizioni del datore di lavoro, in ordine al luogo e alle modalità, ed era strettamente collegato all’esecuzione della prestazione lavorativa in conformità alle prescrizioni normative in tema di igiene pubblica.
Pertanto, la decisione impugnata risulta conforme al consolidato indirizzo della Cassazione in tema di cd. “tempo tuta” secondo il quale, ai fini di valutare se il tempo occorrente per indossare la divisa aziendale debba essere retribuito o meno, occorre far riferimento alla disciplina contrattuale specifica.
di Davide Carlo Sibilio